Gli esperti di grammatica parlerebbero di onomatopee. Quelli che amano oscillare tra terra e cuore lascerebbero perdere il tecnicismo per parlare in modo diverso della “pric o prac”.
“Pric” e “Prac” sono la trascrizione del suono del peperone mentre questo viene tagliuzzato dalle forbici. La “pric o prac” è l’eco lontana e vicina delle ricette dei nonni. Ciò di cui parliamo è una conserva di peperoni di vario colore, semplice da realizzare, dal sapore marcato e leggermente piccante. Tipica di Molfetta, è come il classico intramontabile, un tripudio di sapori e profumi che rendono la “pric o prac” praticamente eterna.
Ottima sui crostini o servita come contorno, è tanto più speciale, quanto più eccelle l’olio usato per la conserva. Una ricetta semplice, che vive e si ravviva soprattutto a settembre. La “pric o prac” di Aria di Mare è fatta proprio come raccontavano le nonne, realizzata esclusivamente con “l paparul d mbacc e mer”, ovvero con peperoni dalla consistenza e sapidità naturale dovuta alla brezza marina che li accarezza fino alla loro raccolta di fine agosto.
Abbiamo voluto proporvela secondo quell’antica e preziosa consuetudine. Perché siamo un po’ come nonna Lucrezia: se l’ortolano non le forniva proprio “quei peperoni”, se ne accorgeva all’istante. E non iniziava nemmeno a lavorarci su.
La genuinità, per noi, è sempre al primo posto.
Provare la “pric o prac” è un consiglio.
Non farne più a meno è un automatismo naturale.